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Descrizione
a cura di Luca Alici e Silvia Pierosara
Tra inediti matrimoni con se stessi e recenti successi di Sex education, viviamo un’epoca di grande affaticamento dell’amore e ostentato protagonismo del sesso. Il “per sempre” spaventa, il sesso garantisce il “solo per ora”. Dal “travaglio”, attraverso il quale ogni relazione d’amore cresce, vogliamo immunizzarci, mentre al piacere dei corpi siamo disposti a consacrarci. In molti sanno sempre più di sesso, pochi condividono una domanda di senso. Così sulla scena del mondo resta una oscena visibilità del sesso, che spinge in un angolo buio la questione dell’amore.
Questo numero di Anthropologica intende ripartire proprio dalla sessualità, per provare a toglierla dall’insignificanza nella quale è caduta, che va a braccetto con la sua pervasività. Filo rosso è la lettura della sessualità come un “intensivo” della relazione: non ciò che si esaurisce nell’incontro dei corpi, ma si decifra nel legame con un’ulteriorità che la orienta, ne rende ragione. Tra desiderio e relazione, bene per sé e bene per l’altro, la dimensione della sessualità convoca tre dimensioni decisive della relazionalità umana – interior, exterior, superior – e ne ribadisce l’essenzialità per ripensare in maniera integrale anche questa esperienza dell’umano.