Sesto appuntamento del ciclo “Vita buona. Dialoghi di etica pubblica”.
23 settembre 2022, ore 18:15 (modalità online)
Dialogo con Andrea Lavazza (docente di Neuroetica presso Università degli Studi di Pavia); con cui parleremo di diversi argomenti legati alla Neuroetica come il libero arbitrio, la responsabilità, il potenziamento cognitivo e il rapporto tra mente e cervello.
Insieme proveremo a capire se noi siamo (solo) l’attività del nostro cervello, prendendo spunto dal libro “Interpretare e orientare la rivoluzione delle neuroscienze” (Andrea Lavazza e Vittori Sironi, Carrocci editore, 2022).
Le conoscenze sul funzionamento del cervello sono in rapida accelerazione. Le acquisizioni delle neuroscienze risultano fondamentali per la medicina, ma permettono anche di comprendere le basi dei nostri comportamenti e offrono la possibilità di modificarli. Siamo di fronte a una rivoluzione che ridefinisce i concetti di mente, identità, libertà e che si estende a molti ambiti dell’esistenza poiché influenza la morale, il diritto e l’economia.
Le neurotecnologie aprono inoltre scenari di controllo diffuso e prospettano l’opportunità di potenziarci cognitivamente e moralmente, di modificare i ricordi, di creare cervelli in laboratorio. Tutto ciò ha bisogno di un’attenta analisi e di una valutazione etica che deve essere condotta in modo interdisciplinare. È il campo della neuroetica ed è quanto si prefigge il volume presentando i temi più discussi a livello internazionale. Una guida imprescindibile per studiosi, decisori pubblici e cittadini consapevoli.
A. Lavazza e V. Sironi, Neuroetica Interpretare e orientare la rivoluzione delle neuroscienze, Carrocci editore, 2022
Il dialogo potrà essere seguito sul nostro canale Youtube su Facebook Istituto Jacques Maritain
Per saperne di più…
Potete acquistare il libro sul sito di Carrocci Editore
Andrea Lavazza ha contribuito all’Annuario di Anthropologica 2012 “Chi dice io?Riflessioni sull’identità personale” con il saggio “Deflazionismo e ritorno. L’io che scompare, l’io necessario”.